All’interno dell’approccio bio-psico-sociale proposto dall’OMS con l’introduzione dell’ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health – Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute) come strumento di descrizione del funzionamento umano, il successo o meno di un individuo nell’apprendimento di una determinata abilità, è letto non solo in base al bilancio di funzioni e strutture corporee ma anche all’interno delle caratteristiche relazionali e psicologiche, del contesto e della storia della persona. Per questi motivi, chi è chiamato a operare a favore di promozione e sviluppo di abilità deve avere uno sguardo capace di capire quali variabili ostacolanti dover modificare o perlomeno contenere, così come quali caratteristiche capaci di promuovere e potenziare i cambiamenti andare a sostenere.